“Verduno è Uno”: l’associazione dei produttori del Verduno Pelaverga Doc ha organizzato nei giorni 6 e 7 settembre 2023 una “due giorni” di degustazioni e incontri con giornalisti italiani e internazionali con l’intento di valorizzare un vino delle Langhe agile, profumato, speziato e carico di energia.
A raccontare con entusiasmo pregi e virtù dell’uva e dei vini il giornalista Ian D’Agata che commenta: “Il vino Verduno Pelaverga è indubbiamente uno dei più grandi successi dell’enologia italiana degli ultimi 20 anni. Conosciuto e molto apprezzato anche al di fuori dei confini nazionali. Bravi, bravi davvero i produttori di Verduno che hanno riscoperto e valorizzato la varietà di uva Pelaverga Piccolo o Comune (da non confondere con il Pelaverga Grosso).”
“L’associazione Verduno è Uno ha cercato, sin dalle sua nascita nel 2006, di promuovere e valorizzare questa piccola denominazione, e con essa il territorio a cui fa riferimento.” racconta il presidente Diego Morra “Viviamo in un terroir e microclima unici, che noi in qualità di viticoltori, cerchiamo quotidianamente di preservare. Prima ancora dell’esistenza dell’Associazione, in tempi passati – siamo alla metà del ‘900 – alcune storiche cantine del territorio, in controtendenza rispetto ai tempi in cui vivevano ed alle spinte economiche dell’epoca, hanno scelto di conservare il vitigno Pelaverga Piccolo e addirittura, a un certo punto, di vinificarlo in purezza. Con la medesima determinazione, certi della qualità del prodotto, sempre queste cantine e poi progressivamente tutte le altre che si sono aggiunte – lo hanno proposto a clienti, ristoratori, enotecari ed importatori, in Italia, in Europa e in giro per il mondo.”
I vini in degustazione
17 produttori hanno presentato la loro bottiglia durante l’incontro con i giornalisti.
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – I Brè
- Speziale Verduno Pelaverga DOC 2022 – Fratelli Alessandria
- Basadone Verduno Pelaverga DOC 2022 – Castello di Verduno
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – San Biagio
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Gian Luca Colombo Segni di Langa
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Antica Casa Vinicola Scarpa
- Sui Cristalli Verduno Pelaverga DOC 2022 – Arnaldo Rivera
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Diego Morra
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Cadia
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Massara
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Commendator G.B. Burlotto
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Bel Colle
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Reverdito
- Verduno Pelaverga DOC 2022 – Poderi Luigi Einaudi
- Il Gusto della Solidarietà Verduno Pelaverga DOC 2022 – Ascheri Matteo
- Verduno Pelaverga DOC 2021 – Poderi Roset
- Daje Mach Verduno Pelaverga DOC 2021 – La Biòca
Qualche informazione sul vino e sul vitigno
La Doc Verduno Pelaverga prende il nome:
- dal comune di Verduno – borgo delle Langhe cuore della produzione del vino insieme a parte dei comuni di Roddi e La Morra
- e dal vitigno Pelaverga piccolo, autoctono della zona.
Il disciplinare – approvato con Decreto Ministeriale del 20/10/1995 (successivamente aggiornato con le modifiche del 2007, 2011, 2014 e 2015) – prevede una sola tipologia, il rosso fermo-secco ottenuto da uve pelaverga piccolo per almeno l’85%. Al restante 15% possono contribuire altre varietà a bacca nere idonee alla coltivazione nella regione Piemonte, ma quasi tutti i vini in commercio sono da pelaverga piccolo in purezza. Non sono specificati nel disciplinare i tempi minimi di affinamento e il tipo di contenitore da utilizzare per la maturazione.
Caratteristiche organolettiche
- Colore: rosso rubino tenue con toni violacei.
- Naso: speziato dalle caratteristiche note di pepe (bianco e verde).
- Gusto: spiccata acidità, tannino leggero, struttura medio leggera, buon tenore alcolico.
L’area di produzione supera di poco i 30 ettari:
- 25,18 nel comune di Verduno;
- 3,96 nel comune di Roddi d’Alba;
- 1,62 nel comune di La Morra.
Le bottiglie prodotte nelle ultime vendemmie
- 204.875 nel 2022;
- 178.013 nel 2021;
- 153.519 nel 2020.
Il vitigno
L’origine del nome pelaverga si legherebbe secondo alcune fonti al latino pellis virga, e farebbe riferimento a una particolare tecnica adottata per favorire la maturazione delle uve, che consisteva nella parziale pelatura dei ramoscelli della vite.
Per via del germogliamento tardivo ha una buona protezione dalle gelate primaverili; la produttività è elevata e costante. Si caratterizza per grappoli di dimensioni medio-grandi, di forma conica o piramidale allungata, alati e compatti. L’acino è medio-piccolo, sferoidale o ellissoidale, con buccia di medio spessore con sfumature violette e molto pruinosa. Censita come varietà medio-tardiva, normalmente l’epoca di raccolta si situava nella prima decade di ottobre, dopo il dolcetto. Attualmente la finestra vendemmiale si sta anticipando attorno alla seconda metà di settembre.
L’associazione
“Verduno è Uno, il nome dell’Associazione, ribadisce proprio questi concetti: l’unicità della denominazione, il suo radicamento territoriale a Verduno, la coesione, la determinazione e l’unità di un gruppo di produttori locali che – da ormai quasi 30 anni – ne porta avanti a testa alta il valore.” sottolinea Diego Morra “L’intento collettivo è di lavorare congiuntamente per salvaguardare e custodire questa unicità, anche a fronte delle sfide che ci pone il cambiamento climatico, adattando anzitutto al meglio il lavoro in vigna per poter garantire sempre un’uva di alta qualità; valorizzare le specificità del vitigno Pelaverga Piccolo, della denominazione e del territorio che ne è patria elettiva, proponendo il vino, raccontandolo, presentandolo ai consumatori locali ed internazionali.”
Le tappe storiche più importanti:
- Tra le due guerre mondiali e nel dopoguerra l’azienda Comm. G.B. Burlotto aveva mantenuto attiva l’antica tradizione di vinificare il pelaverga piccolo in purezza.
- Negli anni Cinquanta e Sessanta, la produzione era divenuta esigua e difficilmente superava le 1000 bottiglie all’anno. Era frutto della vendemmia separata delle piante di pelaverga piccolo ancora presenti nei vigneti di Nebbiolo, Barbera e Dolcetto di proprietà dell’azienda e di alcuni viticoltori del paese.
- Nel 1972, su iniziativa del Castello di Verduno, si impiantarono nuovi vigneti interamente a pelaverga piccolo: la strada fu seguita via via da altri produttori.
- L’associazione dei produttori di Verduno, che si costituirà ufficialmente nel 2000, ma operava in via informale dagli anni Ottanta.
Le aziende fondatrici furono sei:
- Castello di Verduno
- Fratelli Alessandria
- Commendator G.B. Burlotto
- Gian Carlo Burlotto – Cantina Massara
- Bel Colle
- Vinandolo di Antonio Brero.
Il progetto fu condiviso da tecnici e vinificatori. Le istituzioni sposarono la causa, a partire dal Comune di Verduno che mise a disposizione un terreno di proprietà nel cru Monvigliero per la creazione di una vigna sperimentale. Furono coinvolte nelle attività di ricerca le Facoltà di Agraria e gli Istituti di Coltivazioni Arboree delle Università di Torino e Milano, l’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Asti, il Seminario Permanente di Luigi Veronelli.
Grazie al lavoro di squadra, si arrivò alla valorizzazione del vitigno fino all’istituzione della Doc Verduno Pelaverga nel 1995, un anno dopo l’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite (codice 330).
La prima bottiglia vestita con la “fascetta” è frutto del lavoro di tutti, anziché di una singola azienda: una versione istituzionale, con etichetta realizzata ad hoc dall’artista svizzero Henri Spaeti.
L’Associazione conta oggi 11 soci, mentre le cantine che producono Verduno Pelaverga sono 19, per un totale di oltre 200mila bottiglie dall’ultima vendemmia, quasi tutte reperibili intorno ai 15-20 euro a scaffale in Italia.
Fonte Ufficio Stampa iShock.it – Marianna Natale, Fiammetta Mussio
Foto Anastasia Florea
Dati di produzione: Servizi Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica