Quo Vadis Derthona si è tenuto nella intima e storica cornice del Teatro Civico di Tortona: il Talk è stato aperto dal Sindaco di Tortona Federico Chiodi, seguito dalle voci autorevoli che si sono susseguite sul racconto del possibile futuro del Derthona.
Inizia Walter Massa con un flashback degli esordi della rinascita del Timorasso, quando lui stesso pronosticava che in 15 anni sarebbe entrato in tutta la grande ristorazione, oggi c’è, e cosa posso dire? Nulla, non dico più nulla.
Ma la serata è solo all’inizio e ci attendono altri interventi.
Luciano Bertello ha inserito nella Guida Osterie della tradizione tra Langa, Roero, Monferrato e Tortonese, ben sei Osterie di questo territorio, da storico e scrittore, racconta del suo libro e di come il Quo Vadis sia centrato, perché il Derthona é in movimento nel mondo del vino e nella ristorazione.
Walter interviene, da vero protagonista con ognuno degli intervistati in maniera istrionica, una battuta che crea dinamismo nel talk, come padrone di casa, colui che conduce, a moderare ci pensa il bravo Luca Ferrua.
Continua Bertello, in riferimento al suo testo, non si parla di alta cucina ma di cucina stellata come riconoscimento, si parla di Osteria come rifugio di valori, non ci sono giudizi
Ed é subito la volta di Oscar Farinetti che afferma di aver appena finito di scrivere il libro 10 mosse per affrontare il futuro, perfetto sui tempi. Il futuro è il tempo migliore poi sposta l’attenzione sui numeri di un buon imprenditore, non si può fare solo poesia.
Il mercato del vino è più piccolo nel mondo rispetto a Coca Cola, ai superalcolici, alla birra perché tantissimi non bevono vino, alterna frasi in dialetto, quando racconta dell’apertura di Eataly a Dubai dove ha avuto la concessione della vendita di alcolici, quindi vino e sono sempre pieni.
Qui ripete una frase che si sente spesso nelle sue interviste Che ci imitano da morire perché vuol dire che siamo bravi e prosegue sul tema Timorasso abbiamo un futuro straordinario perché facciamo dei vini buoni, il Derthona è buono da matti, io ordino sempre quello di Walter per rispetto e Walter Massa controbatte perché costa meno! Il teatro si accende divertito.
Prosegue Oscar Farinetti, assimilando l’evoluzione del Derthona all’Etna, unici due fenomeni italiani che hanno fatto il boom negli ultimi dieci anni, entrambi così buoni e hanno fatto questo salto, il futuro è andare avanti al meglio, io non cambierei nulla!
Parla ancora di Terroir e di cartellonista necessaria, da copiare ai francesi che inseriscono indicazioni dettagliate per tutto, inviata a visitare la Borgogna, per comprendere che un fatto non raccontato non esiste, ci vogliono i cartelli per raccontare. Propone di puntare alla promozione eliminando i divieti, tanto presenti nella cartellonista italiana.
Interviene Antonio Santini dell’Osteria dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, racconta la storia della sua Osterie di come il tempo sia tutto importante con un riferimento a Sant’Agostino nella memoria è il presente del passato, nell’attenzione il presente del presente, nell’attesa il presente del futuro. Memoria, attenzione e attesa, quest’ultima protagonista del tendere verso qualcosa.
Di narrazione e arte racconta Davide Rampello, oggi il pericolo peggiore è la perdita della memoria, si parla di Donne e di Uomini che fanno queste cose, la narrazione ci porta nella sintonia e per diventare grandi bisogna diventare comunità, sostenendo la narrazione come modalità di racconto.
Chiude Tino Cornaglia, Presidente della Banca d’Alba che festeggia i 10 anni sul territorio caratteristico il simbolo il grappolo d’uva, che parla di colline del gusto da promuovere.
Luca Ferrua porta a riassumere il Quovadis Derthona di tutte le voci autorevoli in una parola, che poi diventa un pensiero.
La risultante è l’obiettivo di non perdere la memoria perché è la storia del vino che racconta, rimanendo con il fuoco dell’entusiasmo, orgogliosi della vita insieme, così si creano i Terroir, afferma Oscar Farinetti e prosegue il barolo bianco (riferimento al timorasso) da far uscire anche una versione Riserva.
La Comnunità che lavora verso un obiettivo comune e conclude Walter Massa autostrade, da sempre l’ignoranza fa paura e il silenzio è uguale a morte, invita a trovare una soluzione per far uscire i passanti dalle autostrade, per assaporare quella contaminazione presente sul territorio Tortonese, che é la base della sua ricchezza,
E dopo aver scherzato e controbattuto sul futuro del Derthona, su un dettaglio si ferma, non dimentichiamo che il salame nobile del giarolo si taglia a 45 gradi!
Un evento partecipato, oltre che con il sold out del Teatro, anche nel proseguimento di serata attraverso l’offerta gastronomica dei prodotti della Filiera Derthona e alla cena organizzata da Slow Food Terre Derthona organizzata presso il Ristorante Anna Ghisolfi.
Ad maiora Derthona!
Articolo di Francesca Bertaggia