L’imprenditore Michele Marsjai proprietario della cantina Amistà di Nizza Monferrato ha scelto l’enologo Luca D’Attoma come consulente.

Per la prima volta D’Attoma opera in Piemonte e la sua sfida è il Nizza Docg.
Al Vinitaly l’importante enologo ha raccontato questa esperienza insieme a Jeremy Perzen, wine ambassador di Amistà in Usa.
Intervista Luca D’Attoma – Amistà su Vimeo.
L’imprenditore torinese Michele Marsiaj ha iniziato un nuovo progetto con la cantina Amistà – sita in Piemonte, nella zona compresa tra Nizza Monferrato, San Marzano Oliveto e Moasca – e ha coinvolto nella sfida Luca D’Attoma come consulente enologo e Jeremy Parzen in qualità di wine ambassador negli Stati Uniti.
Tre sono i punti cardinali che orientano la strategia di Amistà
- Il gusto della sfida
- la giusta dose di visionarietà
- il coraggio di osare.
«Ho colto con soddisfazione l’opportunità che mi ha offerto Marsiaj lavorando in una zona che non conoscevo e con un vitigno storico come la Barbera» ha spiegato l’enologo nel faccia a faccia che al recente Vinitaly lo ha visto protagonista con Jeremy Parzen.
Jeremy Parzen – direttore dei Master di Wine Culture e Food and Culture Communication di Scienze Gastronomiche di Pollenzo nonché curatore del blog dobianchi.com, è wine ambassador di Amistà negli Stati Uniti, a riprova della vocazione internazionale del brand.
«L’utilizzo della botte grande anziché la barrique è sicuramente il tratto che contraddistingue Amistà Nizza Docg rispetto ad altri vini prodotti da vitigno Barbera Docg» ha evidenziato Parzen.
Pronta la risposta di D’Attoma «Mi piace osare e l’ho fatto anche questa volta. La vinificazione in botte grande rispetto alla barrique garantisce un vino strutturato senza essere muscoloso, evitando che la parte aromatica del legno vada ad aggredire la ricchezza olfattiva e l’equilibrio propri di questo vitigno.» Sempre D’Attoma: «Ho voluto fare semplicemente un vino che sapesse di vino. Per varie ragioni si è perso il gusto della vinosità, la peculiarità dei grandi profumi. Con Amistà ho voluto rispettare ed esaltare al massimo questo valore.»
Con la collaborazione dell’enologo toscano Amistà si dirige verso la quinta vendemmia: la prima annata certificata biologica.
Ma già si guarda avanti: Amistà è proiettata al biodinamico di cui D’Attoma è uno dei massimi esponenti, capace di coniugare il rispetto dei cicli della natura in vigna con il più elevato grado di qualità del prodotto.
A margine dell’incontro ha sottolineato Jeremy Parzen: «L’investimento in progettualità e innovazione di Amistà pone in primo piano l’impegno che proviene da questo territorio nell’affermare e consolidare la personalità unica ed originale del Nizza Docg rispetto alla Barbera Docg.» A questo proposito ha concluso Parzen: «È arrivato il momento di cominciare a parlare solo ed esclusivamente di Nizza senza per forza far riferimento a una Barbera di qualità superiore.»
In altre parole:
«It’s time for all of us, on both sides of the Atlantic, to stop just saying Barbera and shout out Nizza!»
Fonte Ufficio Stampa