Un romanzo divertente dove il Ruché è tra i protagonisti.
Autori: Giacomo Fasola, Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli.
L’altro giorno dovevo prendere l’aereo per fare un viaggio non tanto lungo e ho deciso di scaricare col Kindle un libro sul vino. Ve lo segnalo perché mi è sembrato veramente carino e di piacevole lettura.
Il libro si intitola “Il vino del Papa. L’avventurosa storia del Ruché e il mistero della bottiglia scomparsa”.
È scritto a sei mani da tre autori.
Qualche giorno prima, durante una cena col produttore, avevo assaggiato un’ottima bottiglia di Ruché di Crivelli.
Crivelli è un personaggio davvero entusiasta.
Durante la cena oltre ad illustrarci il suo vino, ci aveva raccontato la storia della riscoperta del vitigno Ruché.
Quest’uva che dava un vino speziato e dai sentori di rosa, era stata abbandonata durante il periodo delle guerre mondiali.
Negli anni sessanta un parroco l’ha riscoperta e si è battuto insieme ad altri personaggi della zona, tra cui una maestra, per ripristinarne la produzione a costo di farsi riprendere più volte dalla Curia.
Ma cosa c’entra il Papa in tutto ciò?
Il libro porta nel titolo la frase “Il vino del papà” perché tra i vari paesi in cui si può produrre il Ruché c’è anche Portacomaro che è il paese che ha dato i natali al nonno del nostro papa Bergoglio.
Nel romanzo si racconta che nel 1922 il nonno del Papa aveva preso la nave per l’Argentina e durante il viaggio aveva bevuto una bottiglia di Ruché che si era portato da Portacomaro.
Il libro però è ambientato nel 2014 e parla di un giornalista argentino che viene mandato per punizione in Italia proprio nel periodo in cui Papa Francesco dava scandalo andando a mangiare con le suore o a visitare i carcerati.
Il giornalista ha il compito di seguire le vicende del Papa a Roma, ma ben presto decide di fare un viaggio in Monferrato per andare a scoprire il paese degli antenati italiani del Papa.
La sua vacanza in Monferrato, coincide con il viaggio del Papa nel Monferrato.
Durante quei giorni era stato indetto un Concorso Enologico per decidere quale sarebbe stata la bottiglia da servire durante la cena ufficiale di Papa Francesco.
Il romanzo si snoda tra mistero, avventura e non manca una storia d’amore.
La cosa interessante è che all’interno del romanzo ci sono alcuni punti dove la finzione lascia spazio alla storia vera del parroco Don Ceuta che aveva aiutato il paese a riscoprire il vitigno Ruché e a ripiantarlo.
Un libro adatto a chi vuole trascorrere un momento di piacevole lettura e nello stesso tempo immergersi nella zona di produzione del Ruché e del Grignolino.
A me ha accompagnato nelle 3 ore del viaggio in aereo e sono riuscita a finirlo velocemente.