Il 14 e 15 maggio un evento da non perdere per gli amanti dei grandi vini del Monferrato e delle Langhe
Il vitigno autoctono piemontese Albarossa sarà protagonista di un Festival di due giorni che si terrà nel comune di Cavatore, un pittoresco borgo in pietra situato ad una manciata di chilometri da Acqui Terme.
L’iniziativa, nata a seguito di una interessante degustazione fatta presso il ristorante Da Fausto ad ottobre 2020, è stata ideata da Gaia Ivaldi, figlia del simpatico oste piemontese in collaborazione con l’istrionico Pierottavio Daniele, con Carlo Alberto Masoero – sindaco di Cavatore e con l’associazione dei produttori Albarossa Club.
Soddisfatto il primo cittadino di Cavatore: “Siamo orgogliosi che un importante vino prodotto da pochi anni trovi qui da noi la sua sede ufficiale! Anche Cavatore in un certo senso è tornato a nuova vita negli ultimi anni e il caveaux della cinquecentesa Casa Felicita, edificio storico in pietra sito al centro del paese, si presta in modo ottimale a conservare le annate di Albarossa da ora in avanti!“.
Cavatore è un paese affascinante che conta solo 280 anime, alla fine degli anni Ottanta era un po’ in abbandono, ma oggi grazie a Carlo Alberto Masoero e all’amministrazione comunale, è tornato a risplendere grazie al restauro dei caratteristici ambienti in pietra, alla costruzione di giardini e aree verdi.
In occasione del Festival dell’Albarossa si potrà tornare a visitare l’antica torre, recentemente ristrutturata. Saranno inoltre aperte la chiesetta sopra il campo sportivo e l’osservatorio astronomico.
Sarà una grande festa che riunirà produttori di vino Piemonte Albarossa Doc, appassionati, amanti dell’enogastronomia, turisti e realtà del territorio dalle valli di Cavatore.
All’evento saranno presenti:
- l’Orto dei nonni, agriturismo immerso nel verde che produce farine antiche;
- Animal Walk, l’associazione sportiva che propone camminate per le colline in compagnia di lama e alpaka;
- la scuderia Valle Ferri con i suoi dolcissimi cavalli e pony;
- e la Pro Loco di Ponti con lo storico polentone che compie 450 anni!
Durante la giornata di sabato 14 maggio saranno premiati dalla Fondazione Radici tre ospiti d’eccezione:
- Edoardo Raspelli, per i suoi 50 anni di esperienza nel settore dell’enogastronomia;
- Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Ais – Associazione Italiana Sommelier;
- Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato.
La Fondazione Radici di Alba, cha ha lo scopo di preservare e valorizzare la memoria di Langhe, Monferrato e Roero consegnerà il premio alla carriera ai tre insigni personaggi.
Premio simbolico anche allo storico Polentone di Ponti, a ricordo di quella settimana di 450 anni fa, quando un gruppo di veneti, rimasti bloccati per una settimana in Piemonte da una colossale nevicata, insegnarono agli abitanti del luogo a cucinare a regola d’arte la polenta.
Appuntamento da non perdere domenica alle 17 a “casa Felicita” con la masterclass Albarossa, condotta dal bravissimo sommelier dell’Enoteca Terme e Vino di Acqui Terme Alessio Lo Sardo. Alessio guiderà i partecipanti alla scoperta di tre annate differenti di albarossa.
“Lavoro in enoteca del 2006, e già allora si iniziava a parlare di quest’uva, sicuramente è uno dei vini che incuriosisce maggiormente gli avventori e i turisti che vogliono conoscere la storia dell’incrocio messo a punto dal professor Dalmasso e scoprire sentori e sapori di questo vino tanto intenso e corposo.
Ci vuole pazienza e curiosità: questo vino ha un grandissimo potenziale, le vigne iniziano ad essere omogenee, le annate interessanti si trovano dal 2012 e il livello si sta alzando!” dice Alessio.
Qualche informazione sul vitigno albarossa
Andrea Costa, produttore di Albarossa della cantina Marenco di Strevi ci racconta: “L’albarossa è nata nel 1938 per dare più colore al nebbiolo. Oggi grazie alle tecniche moderne questo vitigno si stabilizza già con bellissimi colori, in quegli anni si pensò di ovviare al problema “in campo” e il professor Dalmasso, preside della facoltà di Viticoltura ed Enologia di Torino, fu incaricato di produrre un incrocio che mantenesse le caratteristiche organolettiche del nebbiolo ma che presentasse un colore più intenso.
Dopo molti esperimenti si accorse che uno in particolare aveva un potenziale diverso. Il progetto però fu abbandonato per un lungo periodo di tempo e solo negli anni Novanta fu ripreso da cinque produttori che iniziarono a fare le prove di microvinificazione.
Mia zia Patrizia Marenco, enologo della nostra azienda, fu coinvolta per degustare le prime vinificazioni di albarossa.
In famiglia, grazie alla sua esperienza, ci abbiamo creduto e abbiamo piantato la prima vigna nel 2002. Come noi, tante altre aziende di Monferrato e Langhe hanno seguito questa strada. Ad oggi diversi produttori vinificano albarossa in purezza, altri la utilizzano in blend con altre uve.
Si capì in seguito che l’incrocio realizzato dal professor Dalmasso non era ottenuto da nebbiolo e barbera, bensì da barbera e nebbiolo di Dronero o Chatus, un vitigno di montagna.
L’albarossa è partita come un diesel, ora le vigne stanno invecchiando, gli enologi stanno migliorando e il vino è sempre più buono. Molti vignaioli ci credono tantissimo, abbiamo fondato l’associazione dei Produttori e Fausto sin da subito ci ha fatto da promotore proponendola tra gli abbinamenti del suo ristorante, frequentato tra l’altro dal famoso enologo Donato Lanati.
Questa è una DOC trasversale tra Monferrato e Langhe, si può infatti produrre il Piemonte Albarossa in entrambi i territori. Il vitigno è l’ultimo nato fra gli autoctoni piemontesi e il fatto che abbia preso vita in un’università ha incuriosito gli ambienti del mondo del vino.
Dalmasso era un botanico e insieme al professor Paglietta ha operato ai tempi del suo antagonista lombardo professor Manzoni, che conosciamo per gli incroci Manzoni bianco e Manzoni rosso.
L’associazione dei produttori dell’Albarossa è nata per capire come stiamo lavorando, per confrontarci, per mettere a punto le nostre tecniche, per capire l’evoluzione.
Il caveaux rappresenta un’ottima occasione per proporre iniziative e degustazioni.”
Alcune curiosità sul vino Albarossa
- il nebbiolo di Dronero dona colore più intenso ed eleganza;
- la barbera apporta freschezza;
- il vino prima del terzo anno è abbastanza astringente e difficile da assaporare;
- il tannino con l’affinamento si ammorbidisce;
- dal terzo al decimo anno è capace di regalarci delle sensazioni straordinarie;
- l’albarossa è diventato un vino di punta di molte aziende ed è anche un’opportunità di reddito superiore per i produttori del Monferrato che hanno potuto inserire tra la gamma delle etichette prodotte un vino corposo e potente;
- 36 ristoranti del Piemonte (18 in Langa e Monferrato e 18 a Torino città) stanno proponendo menù gourmet in abbinamento con l’albarossa;
- la cantina Tre Secoli ha prodotto per la prima volta la versione spumante rosé, che è stata da subito molto apprezzata, tanto da incentivare la modifica al disciplinare di produzione, che ora prevede questa tipologia;
- quasi tutti i produttori del Piemonte affinano il vino in legno;
- in alcune degustazioni alla cieca, stappato insieme a barbera, nebbiolo e dolcetto è risultato il vino preferito per le sue spiccate note fruttate, il corpo e l’intensità.
- i numeri dell’albarossa stanno progressivamente aumentando: gli ettari vitati sono 60 e le bottiglie annualmente prodotte circa 400.000;
- i principali mercati sono gli USA, il Canada e il Nord Europa.
Pierottavio Daniele conclude: “Vorremmo che le chiavi del caveaux fossero date anche a Fausto e all’enoteca Regionale di Acqui, per promuovere eventi durante l’anno e per organizzare degustazioni su prenotazione. Il caveaux sarà inserito nei circuiti turistici di Langhe, Monferrato e Roero e sarà di spunto per promuovere un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni enogastronomiche e paesaggi imperdibili.”
Il programma del Festival dell’Albarossa
Scarica il programma di Albarossa Festival in pdf
Sabato 14 maggio
- Dalle ore 16 Cantina di Casa Felicita
Visite alla torre e degustazione di albarossa a cura di Ais Alessandria - Ore 17- Salone Comunale
Prima edizione del Premio Cavatore, Albarossa, Radici a:
Edoardo Raspelli – giornalista e divulgatore enogastronomico – in occasione dei suoi 50 anni di carriera,
Antonello Maietta – Presidente Nazionale AIS – Ass. Italiana Sommelier – per l’impegno nella divulgazione,
Filippo Mobrici – Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – alla carriera,
Associazione Turistica Pro Loco di Ponti – verso l’edizione 450 della Sagra del Polentone.
Presentazione in anteprima del “Ricettario dei Nonni” a cura di Pier Ottavio Daniele - Ore 19 – Casa Felicita
Inaugurazione “Caveau dell’Albarossa” - Dalle ore 19,30 – Piazza
distribuzione del Polentone di Ponti con la tradizionale frittata
a cura dell’Associazione Turistica Pro Loco di Ponti. Farinata e prodotti tipici. - Dalle ore 20
Cena in piazza con Filetto baciato di Ponzone, Frittata, Euro 35 albarossa incluso, tel 329 2284049. - Ore 21.0 – Piazzetta
Narrazione con Giampiero Nani - Ore 22 – Osservatorio delle stelle
Domenica 15 maggio
- Dalle ore 10
Visita alla torre - Casa Felicita
Degustazione di Albarossa con i produttori a cura di Ais Alessandria - Dalle ore 12
Pic Nic alla Torre – Albarossa e Farinata partecipazione libera con plaid - Ore 17 – Caveau dell’Albarossa
Masterclass Albarossa
a Cura di AIS Alessandria, Su prenotazione entro venerdì, tel. 329 2284049
Per tutta la dirata dell’inziativa: mostra a Casa Felicita, animazione con i Lama, vino, farinata e prodotti tipici. Sabato e Domenica dalle ore 16 alle ore 18 visita alla chiesetta medievale.
Info: 329 2284049
Fonte programma e locandina Ufficio Stampa